A cura di
Vladimir Antonov


Traduzione di
Tatiana Baldi et Linda Carretta

Book in Print

ISBN: 978-1-89751-031-5

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Thoth, l’Atlantideo

 

– Io sono Thoth, Colui Che riempie Tutto, Io sono Thoth Che tocca tutto dalle Profondità… Io sono la Base sulla Quale si distende l’Esistenza universale. Tutto “il manifestato” si trova nel Mio Petto.

Io sono Thoth, Che costruì il Proprio Tempio, fatto di Me Stesso e sono Thoth Che lo riempì.

Io sono Thoth Che è sopra e Thoth Che è sotto! Io sono Thoth Che conosce l’Essenza delle cose. Io sono Thoth Che è tutto l’Oceano!

Come la gente comincia a cercarMi? Essi distendono le braccia verso il cielo e Mi invitano, come la Luce, in se. In questo modo una volta Io cominciai un lavoro con voi. Ricordate “il risveglio”, “la danza spontanea”… Comprendete che ero Io a darvi questo personalmente! Già in quei tempi Mi ero interessato di te, Vladimir!

Così, pian piano germogliavano i semi sul quel terreno favorevole che Io creai per voi. E anche intorno crescevano i rampolli. Purtroppo, dopo, qualcuno di loro appassì.

Ma adesso si è creato un complesso d’anime pronte e mature, di cui ho cominciato a fare Nuovi Atlantidei! Potrete chiamarvi così!

La permanenza nel silenzio è diventata il patrimonio di ognuno dei presenti qui. Voglio che voi vediate che senza di questo non si può andare sul Sentiero spirituale con “ passi da gigante” come avete fatto voi.

Vi benedico per l’ulteriore Servizio a tutti Noi: Incarnati e Disincarnati! Accettate il Nostro Amore!

– Dicci: anche Tu ce l’hai un corpo immortale come Adler?

– Si. Ma questo corpo non è destinato ad un’incarnazione in questo continente. Io periodicamente lo ripristino fra gli indiani dell’America del Nord.

– Il tuo corpo ha l’immagine di un indiano?

– L’immagine del corpo non ha significato, ma la struttura molecolare si ricostruisce così com’era.

Spesso visitai quella regione; formai il corpo per un breve periodo: una settimana, dieci giorni, due giorni. Faccio loro visita per raccontare qualche cosa.

– Tu parli d’indiani che vivono isolati, non nelle città?

– Si, proprio in riservatezza.

– Perché Tu sei innamorato proprio di questo popolo?

– Io non intendevo questo. Nessuno di Noi è legato a qualche popolo in particolare. Ciò è dettato dalla necessità, sullo sfondo dell’Amore per tutti.

- Lì ci sono le anime mature (pronte per ricevere le conoscenze supreme)?

Thoth ci mostra il tipico modo di vivere degli indiani, fra la natura: loro vivono sulla riva del lago, la sera cantano gli inni delle tribù che è caratteristico per questo territorio.

Questa gente è costantemente impegnata nella ricerca della libertà personale. Tale tradizione è stata conservata per secoli: la ricerca della libertà personale per sé, per la propria tribù e per tutta la gente della Terra! Ma come si fa a far capire tutto questo all’altra gente?

Thoth ci dimostra una visione: sta vivendo una tribù di circa ottocento persone, qualcuno insieme al Capo sta a sedere intorno al fuoco.

– Sono a sedere, come voi adesso, e Mi stanno ascoltando.

Sono sempre l’Ospite d’Onore fra loro.

Gli indiani avrebbero potuto raccontare tantissime cose all’altra gente della Terra. Ma c’è il problema che sono pochi quelli che li ascoltano.

… Adesso la situazione è tale che Io non posso affidare la completezza delle Mie conoscenze a nessuno, a parte di voi. Perché voi avete la completezza, le vedute ampie e la profondità della penetrazione in Me.

Per questo Io vi ho affidato proprio questa parte del servizio spirituale dal Nome Mio sulla Terra.

Ogni passo di questo grande impegno deve essere fatto con il Mio aiuto e Ognuno di Noi. Dovete essere consapevoli e rendervi conto della grande importanza e serietà di questa tappa del vostro servizio sulla Terra! Voi avete una grossa responsabilità! E tutto quello che state facendo deve essere fatto in modo responsabile, rigoroso e solenne!

Ricordate Atlantide? Dio ha un progetto analogo che sta partendo adesso sulla Terra: far ritornare in vita le conoscenze antiche, quelle degli Atlantidei, tramite voi Miei cari! Voi siete per Me la Mia piccola Atlantide!

L’intenzione del Creatore è, come il fiume che a primavera straripa, riempire e fare assorbire queste conoscenze alla popolazione della Terra.

Vi ordino di non dimenticare mai l’importanza della responsabilità di questo compito che vi è stato dato: fare ritornare in vita le antiche conoscenze supreme che partono direttamente dal Creatore!

Vi ordino di crescere personalmente mettendo le radici in Me! E vivere secondo l’immagine degli Atlantidei che tengono la Terra sulle loro spalle. Proprio così, vi propongo di portare sulle vostre spalle tutto il peso delle conoscenze sacre che sono state destinate a tutti gli abitanti della Terra.

– Thoth ci racconti, per favore, della Tua vita ad Atlantide!

– Questo accadeva molti secoli fa, all’alba della civiltà, in quei tempi lontani dei quali l’umanità non sa quasi niente.

Atlantide! Bellissima! Atlantide è la Mia terra natale, dove Io sono nato e cresciuto!

In quei tempi sulle isole d’Atlantide abitava una civiltà che era molto avanzata nella tecnologia. Per esempio, loro avevano il sistema dell’approvvigionamento dell’acqua nelle case.

Gli Atlantidei avevano anche le vere conoscenze del senso della vita: dell’avvicinamento a Dio, all’Unico Inizio Divino. E proprio sulla base di queste idee era fondata la vita della società. L’insegnamento delle conoscenze sull’ordinamento della creazione del mondo e sul posto dell’uomo in essa, su come si costruiscono i destini della gente e sul modo giusto di vivere. Tutto ciò faceva naturalmente parte del sistema dell’istruzione.

La vita spirituale della società degli atlantidei era amministrata dagli iniziati supremi; loro trasmettevano le verità che attingevano direttamente da Dio.

Gli atlantidei erano persone semplici e come tali vivevano, non erano affatto degli dei. La loro vita non era spensierata. Come gli altri popoli della Terra, essi dovevano lavorare per vivere.

La maggior parte dei problemi che avevano loro erano gli stessi che aveva qualunque altra società umana.

Ma il patrimonio della loro civiltà era l’insegnamento del vero scopo della vita, considerato la base su cui si fondava la loro società. E anche se erano semplici “mortali” nella loro vita e nella loro visione del mondo vi era una reale componente Divina.

… La Mia istruzione cominciò in una delle scuole spirituali d’Atlantide. Io ero molto giovane, cominciavo appena a scoprire questo bellissimo meraviglioso mondo.

Il processo d’istruzione iniziale durava per anni. Gli allievi dovevano prima di tutto acquisire l’esperienza dell’autoregolazione psichica, il controllo dei propri stati emozionali. Contemporaneamente si riceveva ampio materiale teorico.

Questo, però, era soltanto il gradino iniziale che in tanti potevano raggiungere. Per la maggioranza l’istruzione finiva qui e soltanto pochi erano scelti dai maestri per la successiva istruzione. Questo corso iniziale permetteva di trovare fra tutte le anime quelle che erano promettenti e idonee al veloce successivo avanzamento.

Io ero uno di quelli: un giovanotto che passionalmente desiderava di acquisire quegli alti livelli dello sviluppo spirituale ai quali sono riusciti ad arrivare i maestri della nostra società.

Ma la selezione per quell’istruzione era molto severa. I candidati erano sottoposti necessariamente al controllo della loro stabilità e costanza nel procedimento di questo Cammino. Tale tappa del controllo poteva durare anche qualche anno: finché colui che si trovava sotto prova non dimostrava agli occhi dei maestri la fermezza della sua intenzione e determinazione di sacrificare i piaceri e gli attaccamenti di questo mondo a favore della meta superiore. Quelli che riuscivano a superare la prima tappa di prova rimanevano in pochi. Essi venivano accettati in ordine di iniziazione e si ammettevano alle conoscenze superiori nascoste ai non addetti.

– Che cosa è successo dopo ad Atlantide?

– La sua distruzione avvenne secondo una decisione Divina. Perché finì il processo positivo nello sviluppo della società e cominciò la degradazione.

L’acquisizione dell’altissimo livello di conoscenze dava agli atlantidei una certa superiorità rispetto agli altri popoli della terra. Non v’è dubbio che essi, scegliendo la strada “cattiva”, con il passare del tempo avrebbero schiavizzato gli altri popoli e diffuso la loro visione del mondo su tutte le nazioni della Terra. Per questo Dio decise di mettere fine all’esistenza della civiltà atlantidea.

– Per quale motivo il loro sviluppo positivo si trasformò in degradazione?

– Come Io ho già detto la vita della società era guidata da alcuni uomini che erano capi fra gli iniziati. Purtroppo essi ad un certo punto si trovarono nella “trappola” del falso sentimento della propria onnipotenza, della propria perfezione. Smisero di andare sulla via della rinuncia dell’“io” individuale a favore dell’“Io” Supremo. Decisero che da quel momento potevano cambiare i destini degli altri e le strade dello sviluppo della società. Loro non volevano procedere verso il Perfezionamento Divino tramite la rinuncia dell’“io” e del “mio”, ma raggiungendo una certa altezza, si misero ad ammirare la propria grandezza.

Così, come risultato, dalla vita della società scomparve la gioiosa componente Divina che ispirava la gente ad arrivare alla Meta, la futura Autorealizzazione in Dio. Si distrusse la loro unità che era basata sul disinteressato servizio al grande impegno. Sempre più spesso avvenivano litigi che erano tipici della lotta fra “io” inferiori.

Dopo, il comando del clero, fu preso da un uomo molto forte e bramoso di potere assoluto. Lui era interessato soltanto alla propria potenza e non gli importava quali fossero i mezzi per raggiungerla ed aumentarla.

La società guidata da un predatore fa nascere altri predatori, che si mordono fra loro per avere il potere.

Così arrivarono “i tempi neri” nella vita d’Atlantide, che terminò con la sua distruzione.

– Come sei riuscito ad evitare la morte?

– Il Mio Maestro Mi portò via.

Il Creatore Mi guidò in Africa, dove Io vissi per tanti anni. Parlando in termini moderni, la mia fu un’immigrazione, quando tocca cominciare daccapo una nuova vita in un nuovo posto.

Ma Io portai lì un tesoro senza prezzo: le vere conoscenze spirituali d’Atlantide.

Le tribù che abitavano quelle terre erano per Me come figli ai quali Io dovevo indicare la strada del giusto sviluppo. Loro non sapevano niente del Supremo. I loro pensieri erano diretti verso la provvidenza dei bisogni giornalieri.

Con l’aiuto dei miracoli Io riuscii a guadagnare la loro attenzione e in questo modo li convinsi ad ascoltarMi. Trovandomi al centro del loro interesse, cominciai ad unire le tribù per farle vivere e operare insieme, imparando a conoscere gli interessi comuni. Io trasmettevo a loro le conoscenze e le tecnologie che li aiutavano a migliorare la vita e ad alzarla ad un livello superiore rispetto a come vivevano prima.

Effettivamente si creò uno stato con strutture funzionanti alla perfezione. Ma il solo stato funzionante, senza la meta spirituale che unisce tutta la gente, non vale niente, sembra un bell’involucro privo di vita.

Dopo la loro unione e l’iniziale ordine della vita nella loro società, quando s’indebolì il dominio totale della provvidenza di se stessi con il cibo e il posto per vivere, Io gradualmente cominciai a trasferire l’attenzione delle menti umane, dalle idee del miglioramento della vita terrena, alle preoccupazioni sulla vita futura nell’altro mondo, dove si trova ognuno di noi dopo l’uscita dal corpo. Spiegavo come il trasferimento nel nuovo mondo e la nuova vita stanno aspettando tutti ma, la tipologia della nuova vita, dipende dai meriti guadagnati durante l’esistenza in questo mondo. Per esempio: lì la persona sarà rispettata a condizione che anche qui abbia avuto il sincero rispetto della gente che la circondava. Lì avrà tutto il necessario se qui aiutava gli altri ad avere tutto l’indispensabile. Perché l’accumulo delle azioni buone in questa vita completamente si riscuote in quella vita nuova.

È semplice capire che quest’idea della nuova vita, che bisogna assicurare con le buone azioni, “funzionava” non soltanto per aiutare la gente a trovarsi nel bene del paradiso dopo la disincarnazione, ma anche per assicurare un buon karma per le successive incarnazioni.

… Io diventai per quel popolo il consigliere supremo, ma non Mi sentivo mai superiore davanti a loro.

… Con il tempo fra quella gente, in modo del tutto naturale, si formarono le divisioni fra classi. Si creò il comando della società. E allora Io decisi di lasciare quel paese, considerando la Mia Missione finita.

Io scelsi l’erede che doveva rimanere al posto Mio. Lui era saggio e buono. Dissi alla gente che era arrivato per Me il momento di trapassare nella nuova vita, in quel mondo dove ci aspettano i frutti delle nostre azioni terrene.

Un giorno Mi “spostai” dal mondo materiale al Mio Mondo di oggi, nella Dimora della Luce.

– Insegnavi alla gente le tecniche esoteriche?

– Sicuramente si, insegnavo per il tutto periodo il qualcuno scelto da Me. Insegnavo anche l’arte della guarigione.

– Thoth, ci racconti per favore ciò che di prezioso possono trarre le persone moderne dall’alchimia antica?

– Non ha alcun senso cercare di entrare con la mente negli antichi testi dell’alchimia. Non si tratta delle proporzioni e composizioni delle sostanze mescolate e non del processo tecnologico della preparazione della “pietra filosofale” e dell’oro.

I Grandi Prescelti erano in possesso di certi segreti dell’alchimia che permettevano di dirigere la materia e anche la sua trasformazione. Ma prima di tutto loro avevano le superiori conoscenze segrete sulla struttura dell’universo e sul Creatore di tutto l’esistente.

Il lato esterno, materiale, dell’alchimia è soltanto la copertura che nasconde alla gente indegna le vere Conoscenze sull’Unico Eterno. Queste Conoscenze erano la base di tutta la saggezza alchemica.

– Dimmi: anche Tu avevi la completezza delle conoscenze alchemiche?

– In realtà Io ero il fondatore di quest’orientamento dello sviluppo spirituale della gente, il quale purtroppo con il tempo mutò e andò a mescolarsi con le sostanze chimiche che non avevano nessun valore.

– Che cosa è “la pietra filosofale”?

– E’ molto semplice: la “pietra filosofale” si riesce ad ottenere quando l’addetto durante il processo del lavoro su se stesso “pesterà nel pestello da laboratorio” l’“io” inferiore e farà diventare tutte le Conoscenze Superiori, facendo passare loro attraverso la propria esperienza, il proprio patrimonio. Allora questa diventa la Saggezza Superiore e lo stabile fondamento. Ciò è “la pietra filosofale” sulla quale si può costruire tutto l’edificio dell’Esistenza Divina.

– Che cosa è “l’oro alchemico”?

– La consapevolezza dell’addetto con l’aiuto della “pietra filosofale” deve trasformarsi nell’Oro Superiore. La grande, sviluppata e raffinata consapevolezza deve emanare la Luce dorata identica alla Luce del Sole mattutino. Allora tale consapevolezza può entrare nell’Unico Grande “Sole” Centrale, nel Creatore di tutto l’universo e riunirsi con Lui, acquistando Immortalità, Beatitudine, Calma e piena Libertà!

– Ci racconti per favore dei Tuoi metodi superiori del lavoro con la consapevolezza?

– Non ne avete bisogno. Voi già sapete che le Iniziazioni superiori si danno soltanto agli addetti pronti per questo direttamente dai Maestri Divini. E tutti i gradini preparativi sono stati presentati nei vostri libri e film in un modo così bello, semplice e dettagliato! Tutti Noi siamo gioiosi di vedere i frutti del Nostro lavoro congiunto! Ci meraviglia e rattrista soltanto sapere che ci sono poche persone capaci di comprenderlo e apprezzarlo…

– Dove Ti incarnasti dopo l’Egitto?

– In Assiria.

In un certo senso era anche molto piacevole di nuovo “vestirsi nella carne”, di nuovo venire nel mondo “denso”, ma adesso con la completa conoscenza della Propria Divinità e anche della Forza.

Il Sole era un simbolo che per questo popolo personificava la Divinità. Splendore dorato e purezza del sole mattutino sono due bellissime qualità per sintonizzare e purificare le anime! Sono le qualità dell’ideale al quale avrebbero potuto dirigersi le anime che dovevano essere presentate come immagini del Divino?

E’ quella qualità che presenta l’immagine del sole mattutino: perfetta, senza macchie: purezza dentro e splendore con tutta la sua luce esterna verso tutto il resto del mondo, senza dividere tale luce per alcuni si ed altri no. Assenza di tale divisione, che ha inizio nelle simpatie e antipatie dell’“io” individuale, è una delle qualità del Divino.

Io non ero un leader fra il popolo di quel paese. Io avevo un ruolo diverso, Mi “misi i vestiti” di membro del clero per avere la possibilità di parlare liberamente alla gente di Divinità.

Anche Alessandria era la Mia amata città della quale Io ero molto premuroso. Lì Io formai una nuova cultura per la futura civiltà. Lì raccolsi le menti lucide di quel tempo, creando l’atmosfera per uno scambio d’idee e per la ricerca spirituale. Questo era il Mio “progetto”.

Lì si riunirono i rappresentanti dei diversi orientamenti della scienza. Gli scienziati arrivavano da paesi diversi; volevano condividere con gli altri i propri pensieri, le scoperte e conoscere i punti di vista degli altri. Tale comunicazione e anche lo spirito d’associazione scientifico, servivano come un potente catalizzatore dello sviluppo delle conoscenze. Si può dire che quello era un antico prototipo delle future organizzazioni scientifiche internazionali.

Tutto questo è molto importante!

La crescita d’ogni anima dipende prima di tutto dall’accumulo delle informazioni su tutto quello che la circonda. Con altre parole l’anima cresce tramite cognizione. Grazie alla sua separazione lei può guardare la parte restante dell’Assoluto e conoscerla; e tramite questo lei sta conoscendo Me.

Così l’anima, riproducendo l’esterno dentro di sé, secondo la sua crescita quantitativa, in realtà riproduce in sé l’immagine dell’universo pluridimensionale.

Dopo avviene l’unione completa.

Così un grande numero di separati si riunisce nell’Unica e Completa Conoscenza dell’Infinita Grandiosità di Me.

In questo modo la forza che muove tutto lo sviluppo è un impulso interno verso la cognizione.

 
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